Gli 007 usa: israele pronta ad attaccare centrali nucleari in iran. Ma ecco cosa potrebbe succedere

feature-image

Play all audios:

Loading...

La Cnn scrive che Israele sarebbe pronto ad ATTACCARE SITI NUCLEARI IRANIANI e questa decisione potrebbe addirittura essere imminente. L’emittente americana cita fonti


dell'amministrazione e di intelligence Usa che hanno raccolto informazioni nuove sulle mosse israeliane: messaggi pubblici e privati di alti funzionari, comunicazioni intercettate e


l’osservazione di movimenti militari che potrebbero suggerire che i piani per un’operazione militare sono pronti, come lo spostamento di munizioni aeree ed esercitazioni. Da tempo si parla


della possibilità che Israele attacchi l’Iran approfittando del momento di maggior debolezza strategica di Teheran, con Hezbollah indebolito in Libano e la Siria nelle mani dell’avversario


al Sharaa. A marzo, una serie di forti esplosioni nel centro di Israele aveva scatenato una ridda di speculazioni sul fatto che l’aeronautica stesse testando bombe anti-bunker nel deserto in


vista di una operazione contro l’Iran. Non ci sono prove che questo sia accaduto, anche se è certo che Israele studia da tempo la possibilità di un attacco che metta fuori gioco il


programma nucleare iraniano. La domanda è: è davvero pronto a farlo? Ci sono due ordini di problemi, il primo militare. L’Idf non avrebbe la capacità di distruggere le infrastrutture


nucleari iraniane SENZA IL SUPPORTO USA PER RIFORNIRE GLI AEREI IN VOLO e senza le bombe necessarie a penetrare le strutture sotterranee iraniane. Lo Stato ebraico porrebbe usare missili a


lungo raggio e jet per danneggiare i siti e ritardare il programma di Teheran, ma sarebbe cosa diversa dal distruggerlo. Sul piano politico, autorizzare un attacco del genere ora per


Netanyahu significherebbe rompere con Trump, che è profondamente riluttante ad aprire un nuovo fronte con Teheran mentre infuria ancora la guerra a Gaza. Gli americani preferirebbero un


accordo, ma le trattative sono entrate in una fase di stallo. Washington chiede a Teheran di cancellare qualsiasi attività di arricchimento, _zero enrichment,_ una proposta inaccettabile e


“oltraggiosa” per l’Iran: “Continueremo ad arricchire, con o senza accordo”, ha ribadito mercoledì il ministro degli esteri Araghchi. Gli iraniani leggono le fughe di notizie americane di un


possibile, imminente, attacco israeliano come una forma “di guerra psicologica” per spingerli ad accettare le condizioni di Washington. Sabato dovrebbe esserci un nuovo round di colloqui a


Roma. Nel 2013 ci vollero 18 MESI PER ARRIVARE AL JCPOA, L’ACCORDO SUL NUCLEARE POI STRACCIATO PROPRIO DA TRUMP. La strada potrebbe essere lunga, ma se la diplomazia fallisse, sul tavolo


resterebbe solo l’opzione militare. ARGOMENTI