È il napoli la vera forza del calcio italiano

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La disfatta nella finale di Champions League, con l’Inter umiliata dal Psg degli ex azzurri Fabian e Kvara, mette ancor di più il Napoli sotto la luce dei riflettori. E fa realisticamente


ritenere che questo club sia diventato il modello di riferimento del calcio italiano e che possa avere aspirazioni anche a livello internazionale dopo essere rientrato dalla porta principale


in Champions League. APPROFONDIMENTI Nella primavera 2024 si era interrotta, dopo 14 anni, la partecipazione alle coppe europee. L’ultimo sussulto con Spalletti nella trionfale stagione del


terzo scudetto, quando gli azzurri furono eliminati dal Milan nei quarti Champions e ciò rese glaciale il rapporto già freddo tra l’allenatore e De Laurentiis. Il Napoli si riprende la


scena con interessanti prospettive. E non soltanto perché c’è un allenatore come Conte, che - parole sue - vuole vincere anche quando gioca a carte con la figlia. Si può rafforzare la


leadership della squadra che ha vinto due scudetti in 24 mesi perché vi sono il progetto di qualità (con le garanzie date a Conte nei colloqui della scorsa settimana), la capacità di spesa e


la sintonia tra vertice tecnico e societario. Non è un caso che De Laurentiis, poco dopo aver stretto la mano a Conte giovedì sera, abbia sottolineato che questa è «una combinazione


vincente»: nel primo anno non lo è stata casualmente ma grazie alla programmazione. Napoli, dalle baguette al 4 di "Again" l'ironia social per il ko dell'Inter col Psg


Pur essendovi differenze di fatturati, De Laurentiis si è allineato alle potenze calcistiche italiane che erano molto distanti quando il Napoli salì in serie A 18 anni fa e poi iniziò a


conquistare le prime qualificazioni in Europa (risale alla primavera 2011 il ritorno in Champions). Questo grazie all’equilibrio finanziario che ha consentito di mantenere i bilanci in


attivo e mettere da parte una riserva che si è rivelata preziosa nell’estate 2024, quando sono stati investiti 150 milioni sul mercato nonostante il decimo posto e i mancati introiti della


Coppa. Quella spesa - in parte bilanciata dalla cessione di Kvara per 70 al Psg nello scorso gennaio - ha rappresentato il primo passo del progetto che aveva convinto Conte a sedere sulla


panchina azzurra. Avrebbe mai potuto De Laurentiis presentare al suo tecnico, dopo lo scudetto, un piano ridimensionato sotto l’aspetto economico e tecnico? Ecco perché era quanto meno


azzardato pensare all’addio di Conte. In questo momento non vi è un club in Italia che sia più stabile del Napoli. Ciò che il tecnico ha logicamente ottenuto - e questo, riteniamo, a


prescindere dallo scudetto - è procedere con la “fase-2”, ovvero il rafforzamento dell’organico perché ci sono una sfida scudetto da lanciare e un impegno europeo da onorare anche per


migliorare l’immagine del calcio italiano. L’Inter, ritenuta un modello fino a qualche tempo fa, dopo essere stata mortificata in finale dal Psg ha visto Acerbi rifiutare la convocazione in


Nazionale (è auspicabile la sanzione della Federcalcio anche a tutela del lavoro del ct Spalletti) e oggi potrebbe essere costretta a scegliere un altro allenatore perché Inzaghi riflette


sull’addio. Milan e Roma ripartono con due tecnici di esperienza, ma oltre Allegri e Gasperini cosa ci sarà? La Juve è un grande punto interrogativo: per rilanciarsi non basta scaricare


tutto su Thiago Motta e Giuntoli, licenziandoli. Il Napoli, invece, dà certezze. Si è attivato sul mercato ancor prima della fine del campionato, trattando non solo De Bruyne, un fuoriclasse


che ha collezionato 22 trofei nella sua straordinaria carriera, ma anche valutando la migliore offerta per Osimhen perché da questa cessione ricaverà non meno di 75 milioni da utilizzare


per il mercato e non solo. De Laurentiis - e questo è un altro punto importante del rinnovato patto con Conte - deve investire nelle strutture, cioè nel primo centro sportivo di proprietà


dopo i 18 anni trascorsi a Castel Volturno. È stata annunciata la data di inizio dei lavori (1° settembre) e questa sarà l’occasione per dare una casa al settore giovanile, che ha finalmente


visto il ritorno della Primavera in serie A, primo passo per il rilancio di un vivaio che è stato preso poco in considerazione in questi anni, pur avendo le minori azzurre una storia di


tanti calciatori che sono arrivati in prima squadra. Calciomercato Napoli, Lobotka: «Sto bene in azzurro. Via solo per migliorare» Conte si è sentito rassicurato dai colloqui con De


Laurentiis, che vuole tenere la città ancor più vicina alla squadra, come è accaduto in questa stagione e non soltanto nel giorno della celebrazione per il quarto scudetto. Il popolo è un


valore aggiunto per gli azzurri, per Conte e per il presidente, che a proposito di affetti ha voluto con un gesto d’amore aprire le porte del Napoli a Monia, la mamma del piccolo Daniele, il


tredicenne tifoso scomparso a gennaio per un male incurabile: a questo coraggioso guerriero sarebbe piaciuto vederla tra le maglie dei suoi Eroi azzurri. Il Napoli è una grande famiglia


destinata a fare ancora storia.