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Riduzione del cuneo fiscale (già partita), riforma dell’Irpef «nell’arco del prossimo triennio» e assegno unico per i figli a partire dal prossimo anno. Ecco i tre pilastri dell’«ampia
riforma fiscale» a cui sta lavorando l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri . «Il governo intende adottare un’ampia riforma fiscale nell’arco
del triennio, la riforma avverrà attraverso una legge delega già a partire dal 2021. Stiamo approfondendo in raccordo con il percorso parlamentare le modalità e i tempi, la legge delega che
riguarda l’introduzione dell’assegno unico per i figli», ha detto il ministro Gualtieri in audizione presso le Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, in merito all’attività
conoscitiva preliminare all’esame della Nota di aggiornamento del Def (NaDef). IL CALO DELLE TASSE PER GLI ITALIANI: COME AVVERRÀ «Le tasse non aumenteranno ma si ridurranno l’anno prossimo,
ci sarà a regime per 12 mesi la riduzione sostanziale dell’Irpef attraverso l’estensione annuale della riduzione del cuneo fiscale che quest’anno è partita a luglio, e ci sarà la fiscalità
di vantaggio per il Sud per tutto l’anno. Già questi due elementi determineranno una riduzione» delle tasse,. ha spiegato il ministro dell’Economia. Anche la riforma Irpef «punta a una
riduzione fiscale che noi intendiamo realizzare nel triennio perché sarà composta di vari moduli, ma il modulo principale cioè quello della riforma dell’Irpef vogliamo che sia operativo dal
1 gennaio 2022». L’ASSEGNO UNICO PER I FIGLI L’assegno unico per i figli, nelle intenzioni del governo, partirà già il prossimo anno. Si tratta di una riforma complessiva degli aiuti per le
famiglie che dovrà comportare uno alleggerimento della pressione fiscale sui nuclei familiari più numerosi. Qui, cos’è l’assegno unico per i figli e come funziona. La riforma fiscale sarà
messa in campo in un orizzonte «triennale» attraverso una legge delega che unisce due aspetti della questione tasse: la riduzione delle aliquote e l’assegno unico per i figli, «che
intendiamo adottare già a partire dal 2021», ha ribadito il ministro. MORATORIA DEI CREDITI PER LE IMPRESE Sul fronte delle imprese, ha aggiunto Gualtieri, «stiamo riflettendo e valutando un
ulteriore prolungamento della moratoria sui crediti» per le aziende «che scade attualmente il 31 gennaio». LE STIME DEL GOVERNO SULL’ECONOMIA E L’IMPATTO DEL COVID-19 Ilgoverno, all’interno
del NaDef, ha stimato un calo del Pil per il 2020 pari al 9%: «La nostra stima - ha spiegato Gualtieri - si basa su una riduzione della crescita nel quarto trimestre e quindi già sconta un
aumento dei contagi che noi davamo per scontato in autunno. Nello scenario peggiore è incorporato un aumento molto forte dei contagi con restrizioni in Europa molto marcate, che oggi non è
lo scenario più probabile, e in quel caso la nostra stima è -10,5%». «Le nostre informazioni - ha aggiunto - ci dicono che comunque la prospettiva di una diffusione dei vaccini abbastanza
ampia entro la prima metà dell’anno prossimo è molto alta». I CONTI PUBBLICI E IL DEBITO Sul piano economico, Gualtieri ha confermato che «l’andamento delle entrate è migliore del previsto e
c’è una minore spesa per 10,5 miliardi, si tratta di oneri differiti ai prossimi anni e riguardano gli Enti locali, quanto alla cig il tiraggio si potrà sapere solo a fine anno». Il
ministro ha citato il rapporto Istat di lunedì, secondo cui «l’economia italiana potrebbe indicare una ripresa più incisiva di altri paesi europei, l’economia ha fatto meglio di altri - ha
sottolineato - e riteniamo che l’efficace contenimento della pandemia e lo straordinario impegno di lavoratori e imprese, insieme alle misure del governo, hanno contribuito ad attenuare
l’impatto della crisi e concorso a una performance migliore delle attese».